Intelligenza artificiale e Imaging diagnostico: Bracco Imaging presenta AI-for-COVID a Expo 2020 Dubai

A Padiglione Italia presentate le ultime applicazioni dell’intelligenza artificiale nella diagnostica per immagini. Tra queste il progetto AI-for-COVID del Gruppo Bracco e del Centro Diagnostico Italiano. L’intervista al dott. Sergio Papa, direttore della diagnostica per immagini del CDI

intelligenza artificiale applicata all'imaging diagnostico

Il progetto AI-for-COVID sbarca a Expo 2020 Dubai.

Sono numerose le potenzialità dell’applicazione delle Intelligenza Artificiale in sanità evidenziate dall’emergenza sanitaria mondiale da Covid-19.

Tra queste i vantaggi dell’uso dell’intelligenza artificiale nell’imaging diagnostico.

Durante la pandemia da Covid-19 il Centro Diagnostico Italiano di Milano ha valorizzato e accelerato i processi dell’utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale e i big-data nella diagnostica per immagini. Dall’esperienza, frutto della collaborazione con Bracco Imaging, è nato AI-for-COVID.

Intelligent Imaging: Beyond the Future and Back to Mind

In occasione di “Health & Wellness Week” la settimana tematica di Expo 2020 Dubai, dedicata alla salute e al benessere, il Gruppo Bracco, in qualità di Official Gold Sponsor di Padiglione Italia, e il Centro Diagnostico Italiano hanno portato all’esposizione universale le ultime applicazioni dell’intelligenza artificiale nella diagnostica per immagini con il workshop “Intelligent Imaging: Beyond the Future and Back to Mind”. Al centro dell’incontro i vantaggi dell’uso dell’intelligenza artificiale nella diagnostica per immagini.

Durante il workshop è stato presentato il progetto AI-for-COVID promosso dal Centro Diagnostico Italiano.

Sono intervenuti: Fabio Tedoldi, Direttore R&D Bracco Imaging, Dr. Charles Kahn, Professore and Vice Presidente del Dipartimento di Radiologia all’Università della Pennsylvania e Direttore della rivista scientifica “Radiology: Artificial Intelligence”; Dr. Lorenzo Preda, Professore ordinario di Radiologia presso l’Università degli Studi di Pavia e responsabile della Divisione di Radiologia presso l’IRCCS Fondazione Policlinico San MatteoDr.ssa Isabella Castiglioni, Professoressa Ordinaria di Fisica medica e machine learning all’Università degli studi di Milano-Bicocca e co-fondatrice e Presidente Onorario della startup DeepTrace TechnologyDr. Marco Alì, Research Operation Manager CDI; Dr. Giovanni Valbusa, Project Manager R&D Bracco Imaging. 

Da sinistra: Marco Alì; Sergio Papa; Lorenzo Preda; Isabella Castiglioni; Federico Ferrazza; Enzo Grossi

Il workshop rientra nell’ambito dell’evento internazionale “Artificial Intelligence & Cybersecurity for Human Health”, organizzato dal Padiglione Italia in collaborazione con il Padiglione di Israele e Emirati Arabi Uniti. 

Nel corso del forum, che si è svolto presso l’anfiteatro di Padiglione Italia, esponenti delle istituzioni ed esperti italiani, israeliani ed emiratini, hanno parlato di come stanno ridefinendo i propri sistemi sanitari nazionali attraverso le nuove tecnologie, nell’ottica di una forte collaborazione e scambio di esperienze. 

Inoltre, il contesto geopolitico, scaturito dall’Accordo di Abraham tra Israele e gli Emirati Arabi Uniti, delinea un ambiente estremamente interessante per la collaborazione e le relazioni in termini di diplomazia, scienza ed economia.

A dare il via ai lavori, il Commissario Generale d’Italia a Expo 2020 Dubai, Paolo Glisenti e il Commissario Generale di Israele a Expo 2020 Dubai Elazar Cohen.

Hanno introdotto il forum, in collegamento, Giovanni Leonardi, Secretary-General, Italian Ministry of Health e H.E. Nitzan Horowitz, Minister of Health, Israel.

Sono intervenuti, tra gli altri: Prof. Ernesto Damiani, Senior Director, Robotics and Intelligent Systems Institute, Khalifa University e Giorgio Metta, Scientific Director Italian Institute of Technology.

Progetto AI-for-COVID a Expo 2020 Dubai

In occasione del workshop Intelligent Imaging: Beyond the Future and Back to Mind” è stato presentato il progetto AI-for-COVID.

Il progetto AI-for-COVID è promosso dal Centro Diagnostico Italiano, da tempo impegnato nel settore della radiomica, e ha coinvolto importanti centri clinici e di ricerca pubblici e privati italiani nella raccolta dei casi.

Si tratta di un progetto scientifico nazionale e multicentrico basato sull’intelligenza artificiale applicata all’imaging diagnostico che permette a medici e operatori sanitari di avere a disposizione un database di immagini radiografiche di pazienti colpiti dal Covid-19 utili per comprendere in anticipo il decorso della malattia migliorando il triage in ospedale e consentendo terapie personalizzate e più tempestive.

AI-for-COVID rappresenta non solo un connubio tra tecnologia e medicina, ma auspica anche di creare un approccio terapeutico personalizzato per ciascun paziente affetto da Covid-19. 

L’innovativa piattaforma a disposizione della comunità scientifica internazionale.

A margine del worksphop abbiamo rivolto qualche domanda al dott. Sergio Papa, direttore della diagnostica per immagini del CDI.

Il dott. Sergio Papa è anche intervenuto al webinar #beyond research and innovation del 15 dicembre 2020, uno degli eventi del percorso di avvicinamento del Gruppo Bracco a Expo 2020 Dubai.

Sergio Papa

Cosa rappresenta per l’Italia e la comunità scientifica internazionale lo studio AI-for-COVID? 

La piattaforma, a disposizione della comunità scientifica internazionale, rappresenta un risultato in termini di predittività che migliora di qualche punto percentuale la precisione della prognosi basata su solo il parere del medico. Siamo arrivati a questo risultato applicando algoritmi di sistemi di intelligenza artificiale alle immagini radiografiche ed i dati clinici di pazienti Covid al fine di poter predire l’evoluzione della gravità della malattia e indicare quali pazienti, sin dal primo giorno di ricovero, sarebbero stati ricoverati in terapia intensiva. 

Come nasce l’idea del progetto AI-for-COVID?

AI-for-COVID nasce con la pandemia da covid-19 ma già in passato avevamo avviato degli studi di intelligenza artificiale applicati all’imaging diagnostico per altre patologie come, ad esempio, il tumore alla mammella. 

Durante l’emergenza sanitaria abbiamo messo in campo una serie di procedure ed algoritmi già studiati in passato in modo più speculativo.

L’imaging radiologico sta giocando un ruolo cruciale nella diagnosi dei pazienti con Covid-19 e nella determinazione delle opzioni di trattamento. In sostanza, quello che abbiamo fatto è stato utilizzare la Radiomica che, insieme alla Genomica, rappresenta la nuova frontiera della medicina personalizzata, nella battaglia contro questa terribile pandemia, mettendo a disposizione di tutti i medici e gli ospedali dati clinici preziosi.  

La raccolta dei dati è stata condotta in collaborazione con importanti istituzioni ospedaliere lombarde e nazionali, e lo sviluppo delle procedure di deep learning in cooperazione con istituzioni di ricerca computazionale.  La diagnostica per immagini genera un vasto volume di dati che, grazie alla potenza dell’intelligenza artificiale, possono essere correlati allo sviluppo clinico e al decorso della malattia.

Radiomica e genomica. A suo giudizio qual è il futuro delle scienze omiche che si occupano di dati?

Il futuro è molto vicino di quanto immaginiamo. Tutte le scienze omiche hanno un loro target ma dovranno convergere per ottenere dei risultati che siano la somma delle varie linee di ricerca. Nello specifico, parlando di radiomica e genomica ognuna si occupa del proprio settore, ma per arrivare alla personalizzazione della medicina devono confluire.

Si parla già di radiogenomica con la quale si intende l’unione del risultato predittivo di una valutazione radiomica e di uno studio con la valutazione genomica che studia altri dati e che non è detto che siano sempre convergenti. Ora il passo successivo da compiere è trovare un modo per omogenizzare i dati. 

Quali le certezze del progetto AI-for COVID?

Uno score di predittività robusto, che consenta ai clinici di gestire il paziente in modo più mirato, adattando le diverse terapie alle possibili evoluzioni di questa condizione patologica.

AI-for COVID a Expo Dubai. Quanto è stato importante presentare il progetto su un palcoscenico di grande rilevanza internazionale?

Il centro diagnostico italiano è una realtà clinica di elevata qualità, da sempre dedicata al paziente e impegnata nella diagnostica e nella pratica medica. Oggi operando anche nel settore della ricerca avanzata occupandosi di dati, ha raggiunto dei traguardi importanti per il futuro della medicina.

Aver avuto la possibilità di esporre il nostro progetto AI-for-COVID a Expo Dubai per noi ha rappresentato un grande risultato. 

Quali sono i prossimi sviluppi? 

Il nostro progetto AI-for-COVID ha dato un nuovo impulso alla ricerca sulla patologia causata dal Covid-19, con particolare riguardo ai danni che provoca ai polmoni, e ci sta aiutando ad attuare misure mirate per i pazienti le cui condizioni preesistenti li rendono più suscettibili agli effetti deleteri della malattia.  

Ora dobbiamo andare avanti e occuparci delle conseguenze. Stiamo infatti lavorando sulle diverse patologie post Covid (ad es. miocarditi, malattie polmonari e cerebrali) che rimangano attive per un certo periodo di tempo nei pazienti che hanno contratto il covid in forma grave. 

Attraverso la raccolta dei casi long covid e applicando gli algoritmi alle immagini medicali, valuteremo la possibilità di selezionare i pazienti che presentano una probabilità più elevata di andare incontro ad una sequela di lunga durata: a quel punto sarà possibile mettere in atto, in modo più mirato, terapie e comportamenti utili a prevenire o bloccare le conseguenze più invalidanti.