The Italian Wellness: sport, salute e benessere al centro dell’Innovation Talk di Padiglione Italia

Benessere, promozione delle attività sportive anche attraverso la digitalizzazione e l’importanza di uno stile di vita sano più green e sostenibile, sono stati i temi del terzo Innovation Talk di Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai.

Padiglione Italia Expo 2020 Dubai

The Italian Wellness protagonista a Expo 2020 Dubai.

Sono tanti gli studi scientifici che confermano gli effetti benefici della relazione tra uno stile di vita sano e la salute. Uno stile di vita sano, che comprende un’alimentazione equilibrata e una regolare attività sportiva sono le principali azioni di prevenzione di molte patologie croniche come le malattie cardiovascolari, i tumori, le malattie respiratorie, il diabete. Un modello di salute e benessere che deve essere adottato fin dall’infanzia. L’Italia, da sempre considerata “culla di benessere” tra storia, tradizioni (dieta mediterranea) e iniziative volte alla promozione di stili di vita sani, ha portato a Expo 2020 Dubai il proprio modello di sport per il wellness e la salute. 

The Italian Wellness: re-considering life habitats of global population

In occasione della partecipazione italiana all’annuale Dubai Fitness Challenge 2021, dal 29 ottobre al 27 novembre, riflettori puntati sullo sport che non rappresenta solo un’attività di svago, ma un vero e proprio “modo di vivere” che influisce sulle relazioni sociali e lavorative.

Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai, ha promosso, in collaborazione con ICE Dubai, un altro Innovation Talk questa volta con esperti del settore della salute, dello sport e del wellness, dal titolo “The Italian Wellness: re-considering life habitats of global population” confermandosi ancora una volta luogo di confronto a Expo 2020 Dubai, su best practice e progetti innovativi per il futuro. 

Benessere, promozione delle attività sportive anche attraverso la digitalizzazione e l’importanza di uno stile di vita sano più green e sostenibile, sono stati i temi del terzo Innovation Talk di Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai.

All’evento, moderato dalla presentatrice di Dubai TV, Graziella Kamel, hanno partecipato tra gli altri: il dott. Francesco Vaia, Direttore Sanitario dell’Istituto Nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di RomaAlessia Mariotti, professoressa del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna e membro di UNESCO UNITWIN, Vito Cozzoli, CEO di Sport e Salute S.p.A. e Anna Ferrino, presidente di Assosport (Associazione Nazionale fra i produttori di articoli sportivi).

L’emergenza sanitaria da Covid-19 e il lockdown, hanno avuto un forte impatto sulla salute fisica e mentale delle persone, hanno inciso sulle scelte portando ad un cambiamento delle abitudini quotidiane e hanno lanciato delle sfide per lo sviluppo di un nuovo modello di business dell’industria dello sport. Da qui la necessità di ripartire promuovendo il benessere a 360 gradi per garantire i crescenti bisogni di salute e una migliore qualità della vita. Dai progressi della scienza nel fronteggiare l’emergenza sanitaria, alla promozione delle attività sportive anche attraverso la digitalizzazione e del turismo del benessere per il ritorno ad una normalità più green e sostenibile, si è parlato nel corso dell’evento. 

Guardare oltre, tornare alla normalità e uscire migliori. Questo il tema dell’intervento di il dott. Francesco Vaia, Direttore Sanitario dell’Istituto Nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, che che nel definire quali possono essere le eventuali strategie da attuare tutti insiemi “operatori della scienza, della cultura, della società civile e lo Stato” per tornare alla normalità, ha sottolineato gli strumenti che la comunità scientifica ha messo in campo per affrontare l’emergenza sanitaria: i vaccini e gli anticorpi monoclonali.

Oltre alla scienza, di cosa abbiamo bisogno per tornare alla normalità?

“Di una risposta di sistema che serve al Paese – ha detto Vaia – e per questo motivo abbiamo avviato una campagna che si chiama “Spallanzani porte aperte”, affinché venga data a tutti l’opportunità di un consiglio, di una proposta terapeutica o di una visita preventiva. Le persone hanno bisogno di un punto di riferimento per essere sostenute, in questo modo cerchiamo di dare un contributo concreto alla ‘exit strategy’. In un contesto di ripresa, mai come in questo momento è importante la ripresa dello sport, delle attività delle palestre al chiuso e all’aperto. Lo sport è vita. Ma per fare questo bisogna mantenere alta l’attenzione e procedere con gradualità tenendo sempre in considerazione la curva epidemiologica e proseguire con la campagna vaccinale.” 

Lo sport tra digitalizzazione e sostenibilità: le sfide per il futuro

Lo sport è salute, ma è anche il miglior investimento possibile: green, sostenibile, universale.

Delle sfide dello sport per il futuro ne ha parlato Vito Cozzoli, CEO di Sport e Salute, la società di Stato per la promozione dello sport di base e dei corretti stili di vita e attua politiche di sviluppo e sostenibilità fornendo servizi sotto le indicazioni dell’autorità governativa. “Lo sport fa parte del nostro stile di vita e tutti ne apprezziamo i valori – ha detto – ma il suo concetto è cambiato”. 

In epoca di digitalizzazione, anche lo sport nel quotidiano è sempre più gestito da strumenti tech-digital. Le start up sportive italiane sono tante ma non riescono ad essere sufficientemente forti per fare sistema. “C’è bisogno di fare sistema, mettendo a disposizione l’anima industriale di Sport e Salute, abbiamo il dovere di intercettare lo sport Industry nel nostro Paese – ha spiegato Cozzoli – da qui nasce l’idea di un acceleratore di start up innovative al Foro Italico. Questo acceleratore vuole essere una sfida che è aperta alle università, alle imprese, agli investitori, ai mentors”. L’action plan di Sport e Salute S.p.A. ha un’anima sociale e una industriale “riteniamo che la vocazione industriale sia imprescindibile per lo sviluppo di un modello sportivo più forte capace di sviluppare energie, risorse economiche, in grado di garantirne l’attenzione ai crescenti bisogni di salute, di benessere e di relazione con le persone”.

La pandemia da Covid-19 ha impattato fortemente sulla salute psico-fisica delle persone ma anche sull’industria dello sport con una rilettura del proprio modello di business.

Per Anna Ferrino, presidente di Assosport, Associazione di categoria senza fini di lucro, che rappresenta e valorizza sia in ambito nazionale che internazionale più di 1000 aziende italiane che operano nel settore dello sport, “L’industria dello sport si sta adattando a nuovi e meno impattanti modelli di business. Interpretare le difficili sfide lanciate dalla pandemia come un’opportunità di crescita, una spinta all’acceleratore sulla strada della modernizzazione e della digitalizzazione, della ricerca e dell’innovazione”. La Ferrino ha sottolineato che l’industria dello sport italiana rappresenta il 23% delle esportazioni in Europa e la sfida per il futuro è un aumentarle. Ma non solo. “L’esperienza del Covid-19 con le restrizioni delle attività sportive all’aperto – ha aggiunto la presidente di Assosport – ha portato in Italia ad un crescente sviluppo di community virtuali che non solo svolgono attività fisica e sportiva ma anche vere e proprie competizioni. Questa comunità di sportivi virtuali rappresenta una importante sfida per il futuro”. In questo contesto “diverse aziende italiane – ha concluso – stanno percorrendo la strada della sostenibilità”. The Green is the new Black: la sfida principale è coniugare il nuovo modello di business con la sostenibilità sociale e ambientale.

Turismo del benessere e sviluppo sostenibile

Durante la pandemia si è capito quanto sia importante dedicare del tempo a se stessi, fare attività fisica e viaggiare per consolidare quella appagante percezione di star bene, di benessere. Il benessere è uno stato che coinvolge tutti gli aspetti dell’essere umano e caratterizza la qualità della vita. La ricerca del benessere ha portato alla nascita e allo sviluppo di un settore commerciale e turistico specifico: il turismo del benessere (il soggiorno presso strutture e località collegate ad ambienti rilassanti in cui ritrovare un elevato livello di qualità della vita, n.d.r). Negli ultimi anni, il fenomeno green e sostenibile sta spopolando anche tra i viaggiatori con un aumento della domanda di soggiorni a contatto con la natura e nel pieno rispetto dell’ambiente per raggiungere un benessere psico-fisico.

Su come il turismo del benessere possa contribuire allo sviluppo sostenibile territoriale ne ha parlato Alessia Mariotti, professoressa del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna e membro di UNESCO UNITWIN. “I diversi aspetti del turismo del benessere, come ad esempio l’alimentazione sana, l’attività sportiva, l’educazione mentale, hanno elementi in comune con la sostenibilità”. Per raggiungere il massimo risultato in termini di sviluppo sostenibile territoriale è fondamentale la relazione tra le quattro parti coinvolte (applicazione dell’elica quadrupla): Accademia, Società civile, Industria e Governo. In che modo? “L’Accademia con studi e ricerche – ha spiegato – ha anche il compito di educare la società civile al wellness, l’ Industria ha un ruolo di influencer sugli amanti del benessere e le azioni del Governo sono necessarie per creare idonee infrastrutture per svolgere le varie attività”.

A conclusione dell’evento la testimonianza di Nico de Corato, ultra maratoneta residente da anni a Dubai che nel 2018, in occasione del 47° Giorno Nazionale degli Emirati Arabi Uniti, ha affrontato una maratona in solitaria di 140km nel deserto per omaggiare il Paese che lo ha accolto.

“Pratico sport non da professionista e non come obiettivo finale. Per me lo sport é occasione per rafforzare la connessione tra l’Italia e gli Emirati Arabi”. De Corato ha sottolineato l’importanza del benessere in generale e di come lo sport ha sempre avuto un ruolo importante nella sua vita. Lo sport rappresenta un modo per “sfidare me stesso. Nella preparazione il training è a 360 gradi, 24 ore su 24, non solo per migliorare la performance con l’allenamento fisico, ma anche rispettando la corretta alimentazione e il benessere psicofisico, parti integranti del successo dell’impresa”.

Le prossime sfide “non estreme – ha specificato de Corato – sono due: l’11 novembre con 50.000 passi in un giorno arriverò al Padiglione Italia e in occasione del U.A.E. National Day, farò un tour in bicicletta sia su strada che off-road percorrendo tutti gli emirati partendo da Abu Dhabi per arrivare a Dubai”.