Il ruolo dei bambini nella trasmissione del virus Sars-Cov2 e nella vaccinazione anti covid-19

Dagli studi italiani e esteri sugli screening effettuati nelle scuole emerge che gli istituti scolastici non hanno un ruolo rilevante nella trasmissione del virus SARS-CoV-2. Ne parliamo con la professoressa Sara Gandini, esperta in epidemiologia e statistica al livello internazionale, autrice dello studio italiano, pubblicato su The Lancet, sull’incidenza del Covid nelle scuole e dell’articolo sulla non obbligatorietà della vaccinazione anti covid-19 ai bambini.

bambini e covid

 

“Vaccino Covid? Sì, ma ai bambini non serve” inizia con questa frase l’articolo-appello di un gruppo di scienziati, epidemiologi, medici, pediatri, psicologi, biologi, ingegneri e giuristi italiani, tra i quali l’epidemiologa Sara Gandini, una delle top italian scientist più citate al mondo, che accende i riflettori sulla somministrazione del vaccino anti Covid-19 alla fascia d’età 12-15 anni dopo l’approvazione da parte dell’Ema e dell’Aifa.

La professoressa Gandini, Direttrice dell’unità di farmaco-epidemiologia molecolare dello IEO di Milano, dopo aver analizzato studi scientifici sui bambini e Covid-19, è anche una delle autrici di uno studio, pubblicato su Lancet Regional Health – Europe – una rivista affiliata a The Lancet – sull’incidenza del virus SARS-CoV-2 nelle scuole elementari e medie.

Quali sono i dati sull’incidenza del Covid-19 nelle scuole? 

“Da vari studi pubblicati in Italia e all’estero e dagli screening effettuati nelle scuole – si legge nell'articolo sul tema della vaccinazione anti Covid-19 ai bambini - sappiamo che le scuole sono uno dei luoghi più sicuri. Sotto i 20 anni la suscettibilità all'infezione si stima sia circa la metà rispetto a chi ha più di 20 anni. La mortalità tra 0 e 20 anni per Covid-19 corrisponde a 0,17 per 100.000 abitanti, pari a un duecentesimo della mortalità totale stimata per tutte le cause in un anno normale. Il numero di vaccini da usare (NNT) per i bambini è di circa 14.000 per evitare un caso severo di malattia Covid-19 e per evitare un decesso si parla di circa 500'000. Data la bassa incidenzala bassa gravità della malattia nelle fasce pediatriche e il fatto che le scuole non hanno un ruolo rilevante nella trasmissione del SARS-CoV-2, anche con le nuove varianti, e quindi i limitati benefici che i vaccini potrebbero avere per la collettività, al momento non si vede l’urgenza di vaccinare i giovani, mentre è molto più urgente vaccinare i tanti anziani e fragili che, per diversi motivi a loro non imputabili, non hanno avuto accesso al vaccino o non sono ancora riusciti a prenotarsi sulla piattaforma. 
Inoltre, seppur questi dati siano preliminari, nei Paesi dove si è raggiunta un’alta copertura vaccinale (UK, Israele) la curva dei contagi è stata abbattuta anche senza la vaccinazione degli under 16. 
Al contrario, a fronte di benefici minimi nei giovani, c’è comunque la possibilità seppur remota di eventi avversi conosciuti e comuni, anche se probabilmente in gran parte reversibili. La vigilanza post-marketing delle vaccinazioni è iniziata da poco; le informazioni su eventi rari ma pericolosi si potrebbero presentare nel corso degli anni. L'approvazione per uso emergenziale di FDA è basata su circa 1000 bambini fra i 12-15 anni e quindi le informazioni di sicurezza che se ne possono dedurre non possono escludere eventi avversi rari, con un'incidenza inferiore a 1/500. 
Soprattutto quando si parla di obbligo, il bilancio tra rischi e benefici attesi andrebbe stabilito da un’analisi condotta sul lungo periodo, in particolare nei giovani. 
Anche solo alla luce di queste incertezze e della peculiarità delle aspettative di vita dell’età pediatrica, il principio del bilanciamento tra valori costituzionali, della salute primariamente come diritto fondamentale individuale (art. 32 co. 1 Cost.) e della valorizzazione del superiore interesse del bambino e dell’adolescente (articoli 3 UNCDC e art. 24 Carta dei diritti UE) impongono di usare una particolare cautela finché non si avrà una conoscenza adeguata delle implicazioni di questa vaccinazione. 
Tra i rischi dei vaccini anti-covid ai giovani includiamo il messaggio simbolico che comunichiamo ai ragazzi: fate attenzione perchè chiunque può essere un pericolo. Stiamo insegnando ad avere paura dell’altro da sé, ad avere paura della vicinanza, dell’abbraccio, perché l’incontro potrebbe essere in potenza sempre portatore di malattia. Simbolicamente un fatto grave. 
I vaccini contro la Covid-19 effettuati nelle fasce di età adulta stanno riducendo i casi gravi di malattia e la mortalità nella popolazione. La loro somministrazione dovrebbe continuare a proteggere prima di tutto le fasce a rischio, per le quali la malattia può essere grave e letale, inclusi i soggetti in età pediatrica che sono particolarmente esposti a causa di patologie concomitanti. 

Referenze

Oms: la vaccinazione dei bambini una “catastrofe morale”

Bambini e giovani a basso rischio da mortalità da Covid-19

La FDA autorizza il vaccino Pfizer-BioNTech COVID-19 per l’uso di emergenza negli adolescenti

COVID-19 in 7780 pazienti pediatrici: una revisione sistematica

I vaccini Covid per i bambini non dovrebbero ottenere l’autorizzazione all’uso di emergenza

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