Spray nasale: un’arma in più per la lotta al Covid-19

Un dispositivo medico brevettato con un'innovativa nanotecnologia in grado di distruggere il virus Sars-CoV-2. Partita la sperimentazione in Italia. I primi risultati saranno disponibili tra circa quattro mesi.

spray nasale covid-19

Con l’accelerazione della campagna vaccinale e la contemporanea riduzione dei contagi stiamo finalmente vedendo la luce alla fine del tunnel. Tuttavia, non è ancora tempo di cantare vittoria, in molti, virologi ed esperti, sono convinti che il Covid-19 non ci abbandonerà del tutto facilmente. Allora, restano fondamentali le terapie per la cura della malattia ma soprattutto la prevenzione. Distanziamento e mascherine, certo, ma anche metodi alternativi, che si stanno testando nei diversi paesi del mondo, tra cui l’Europa e l’Italia. Uno dei più curiosi – e pare anche efficaci – è lo spray nasale anti Covid. Sviluppato da un team di italiani dell’azienda italo-svizzera Apr Applied Pharma Research s.a., che ha brevettato questa innovativa nanotecnologia – Tehclo, si chiama – dovrebbe essere reso disponibile entro la fine dell’anno. Al momento, è partita la sperimentazione per valutarne l’efficacia nel ridurre la carica virale nelle alte vie respiratorie in pazienti Covid-19 con un quadro clinico lieve.

A condurre lo studio, l’Unità di Igiene dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, coordinato dal Prof. Giancarlo Icardi. I primi risultati saranno disponibili tra circa quattro mesi.

Come funziona?

Lo spray, che deve essere inalato dalle tre alle cinque volte al giorno, funziona come un vero e proprio “lavaggio”, che irriga, idrata e pulisce le mucose nasali.

Contiene una soluzione acquosa di acido ipocloroso allo 0,005%, una sostanza antimicrobica prodotta anche dalle cellule del nostro sistema immunitario in grado di rimuovere meccanicamente e uccidere in meno di un minuto virus e batteri, compreso il Sars-CoV-2 anche nelle sue diverse mutazioni. Il tutto senza irritare le mucose di naso e gola.

Questi risultati sono stati confermati dalle analisi condotte lo scorso giugno dall’Institute for Antiviral Research dell’Utah State University (il resoconto è stato recentemente pubblicato sul Giornale Ufficiale della Società Europea di Otorinolaringoiatria).  

Lo spray può essere conservato per due anni a temperatura ambiente, tra i 5 e i 25° C, senza particolari precauzioni. 

Chiaramente, può e deve essere utilizzato in aggiunta alle terapie standard. “Grazie all’effetto meccanico del lavaggio e sia attraverso l’efficacia antimicrobica dell’acido ipocloroso, potrebbe infatti ridurre la contagiosità dei pazienti, prevenire l’insorgenza di sintomi più gravi e migliorare il decorso della malattia nella fase iniziale, riducendo anche la probabilità di trasmissione del virus anche ad altri soggetti”, ha sottolineato il Prof. Giancarlo Icardi. “Se Sars-CoV-2 è presente in minor quantità nelle alte vie respiratorie si abbassa infatti la probabilità che possa scendere nelle vie aeree inferiori danneggiando i polmoni, così come il rischio di lesioni locali alle vie nervose olfattive, responsabili della perdita dell’olfatto correlata a Covid-19. Lo spray quindi – ha concluso – se utilizzato nelle fasi iniziali dell’infezione o in caso di esposizione al rischio di infezione, potrebbe diminuire la probabilità del contagio, di un peggioramento clinico e di trasmissibilità dell’infezione”.

“Dalle statistiche a cui abbiamo avuto accesso, sappiamo che a livello Ue ci sarà una buna parte della popolazione che non si vaccinerà, si stima il 20-30%, perché è esitante o contraria o perché ha condizioni cliniche che non lo permettono. Noi con lo spray puntiamo a queste persone”, ha spiegato all’Adnkronos Salute Paolo Galfetti, Ceo di Apr. “Se la sperimentazione avviata all’Irccs ospedale San Martino di Genova andrà a buon fine – ha continuato – a fine anno avremo lo spray in commercio. L’obiettivo, oltre ad aiutare chi non è immunizzato, è poter fornire un dispositivo medico in grado di intervenire dove ancora non abbiamo certezze scientifiche assolute: la contagiosità potenziale delle persone vaccinate e quanto durerà la copertura vaccinale. In caso avremmo quindi uno spray nasale che potrà aiutarci contro il Covid-19, pensiamo ad esempio agli ambienti chiusi, ai mezzi di trasporto o ai teatri e ai cinema. Ci sono buone premesse e i dati preliminari ci portano ad essere molto ottimisti sulla riuscita dello spray e sull’efficacia contro le varianti del Covid”.

Lo spray può essere particolarmente utile in ambienti affollati e ad alto rischio, come mezzi pubblici e centri commerciali, fungendo da vera e propria “barriera”. Uno strumento in più, facile da utilizzare e adatto a tutti, per accelerare il ritorno alla normalità. 

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