Sono Enrica, una medical and scientific writer

“Medical che?” … Questa è la domanda che mi viene posta quando cerco di spiegare il mio lavoro e il mio ruolo in questa società sempre più fondata sul mondo digitale. Dopo il post dottorato negli Stati Uniti dove mi sono occupata del ruolo del microbiota nelle diverse fasi della nostra vita, oggi scrivo di Scienza.

Mi chiamo Enrica e mi occupo di comunicazione medico scientifica. In un momento storico in cui tutti possono parlare di scienza, ma chi ha i mezzi culturali per farlo spesso tace, ho scelto di aiutare le persone a capire cosa c’è dietro ad un processo di approvazione di un farmaco, a capire come faccia un virus a mutare e perché lo faccia (e no, non lo fa perché ci odia!). In questo mondo in cui il computer sembra voler essere l’arma a disposizione dei più per scrivere le fandonie più grandi, io ho scelto di usarlo per raccontare che la SCIENZA è tanto, molto più di quanto una pandemia sia riuscita a portare alle orecchie e agli occhi delle persone. Sono ore ed ore, giorni, mesi, se non addirittura anni, ad inseguire un risultato che potrebbe portare a qualcosa di innovativo e tremendamente utile, oppure alla consapevolezza di un’ipotesi sbagliata… può essere eccitante, frustrante, ma anche questo fa parte del gioco, ma al di fuori del laboratorio, della corsia, tutto questo non arriva. 

Dott.sa Enrica Piras

Mi sono avvicinata alla comunicazione scientifica durante il mio post dottorato al Mount Sinai di NYC, dove mi sono occupata di microbiota e del suo ruolo nelle diverse fasi della nostra vita. Ma cosa significa questa parola che adesso è così cool, che tutti “appiccicano” ai più svariati prodotti commerciali? Mi piace pensare al microbiota come il secondo marito (o moglie) di ciascuno di noi, perché ci accompagna “in salute e in malattia” e “finchè morte non ci separi”. Ma il microbiota è anche il nostro migliore amico e alleato, perché con i suoi milioni di specie di microrganismi (per la maggior parte batteri, ma anche miceti e virus) ci difende dall’attacco di batteri cattivi e, con la sua presenza “ingombrante” ma mai eccessiva, impedisce che questi si instaurino nel nostro organismo, portando poi ai più svariati danni. Mi piace pensare all’intestino come un libro colorato, con tanti colori che compongono il nostro microbiota. Alcuni cibi, come lo yogurt e la frutta, così come le penne multicolor anni 90, ci aiutano a tenere il nostro libro sempre super colorato e mai noioso, definendo i contorni dei nostri disegni oppure colorandoli. Lo yogurt è infatti ricco di probiotici, ossia piccoli batteri buoni che ci portano però grandi benefici (un po’ come la penna multicolor anni 90 per intenderci). I frutti invece sono ricchi di prebiotici, ossia di tutte quelle sostanze che servono per rendere felici i nostri piccoli batteri (l’inchiostro della nostra penna multicolor). 

Spero con queste semplici metafore di avervi fatto conoscere un po’ di me, ma soprattutto del nostro microbiota.

Ma non finirà qui perché la scrittura è parte del mio DNA e racconterò le esperienze di vita dei nostri ricercatori e medici sparsi per il mondo. Stay tuned!

Enrica Piras, Laureata in biologia e specialista in microbiologia con focus sul ruolo del microbiota nelle diverse fasi della vita e nelle patologie.

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