Passaporto vaccinale: Tre mesi per lo sviluppo di un sistema europeo

Prima intesa su pass vaccinali ma “ci sono ancora questioni politiche e scientifiche in sospeso” ha spiegato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al termine dell’ultimo vertice Ue in videoconferenza. Tra i Paesi che frenano, ritenendo la discussione prematura, Germania, Olanda, e Belgio. Alcuni Stati europei, come Svezia, Danimarca e Estonia hanno stabilito – solo con validità interna - l’emissione di un documento che certifichi la vaccinazione, e L’Ungheria ha dato il via libera a un “attestato di immunità” assegnato anche ai guariti dal Covid19.

Siamo fiduciosi di poter raggiungere il nostro obiettivo a fine estate di vaccinare il 70% della popolazione europea adulta, si tratta di 255 milioni di cittadini della Ue”, ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen al termine dell’ultimo vertice Ue in videoconferenza, nel corso della quale è stato trovato un accordo di massima sul cosiddetto ‘passaporto vaccinale‘. 

“Ci servono almeno tre mesi per lo sviluppo tecnico di un sistema inter-operabile europeo” per i passaporti vaccinali”, la base necessaria per un pass per tornare a viaggiare, e dare una boccata di ossigeno alle economie che vivono di turismo.L’ accordo riguarda l’utilizzo di “una serie di dati minimi” nel passaporto “che potrebbero essere utili per dare informazioni sulla presunta immunità” dei cittadini. 

Le informazioni confidenziali, che riguardano la vaccinazione, la negatività a un test e l’eventuale sviluppo di anticorpi, devono essere “pertinenti a livello transfrontaliero”, ha aggiunto. La presidente della Commissione Ue ha insistito sull’importanza di “sviluppare un approccio europeo” al sistema dei passaporti vaccinali. “Se non ci riuscissimo, le iniziative bilaterali” degli Stati membri “creeranno ancora più difficoltà” e anche grandi società come “Google e Apple sono pronte a offrire soluzioni all’Oms”, ma si tratta di condividere “informazioni confidenziali, quindi vogliamo dire chiaramente che noi offriamo una soluzione europea”. Bruxelles continuerà a dialogare con i governi per “progredire in questa direzione entro marzo”, ha aggiunto la leader Ue, sottolineando che “il dibattito dovrà tenere conto del rischio di discriminazioni” e, al contempo, del fatto che “per molti Paesi Ue il turismo è estremamente importante dal punto di vista economico e sociale”. L’obiettivo è scongiurare “misure unilaterali” come ventilato dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz, e dal greco Kyriakos Mitsotakis. “Vogliamo un passaporto verde a livello Ue col quale si possa viaggiare liberamente, per affari e per andare in vacanza, oltre a godere finalmente di eventi culturali, e altro“, ha spiegato il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, su Twitter. Kurz è tra i leader contattati dal premier greco, Kyriakos Mitsotakis, per creare una coalizione per spingere l’iniziativa del passaporto Covid, in vista dell’estate. La Grecia ha raggiunto un accordo bilaterale con Israele.

Tra i Paesi che frenano, ritenendo la discussione prematura, Germania, Olanda, e Belgio.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, riunirà i membri del governo per preparare il “pass sanitario” che non sarà un “passaporto vaccinale”, in vista della riapertura dei luoghi di cultura e dei ristoranti chiusi durante la pandemia del Covid-19. La creazione di questo nuovo strumento “porrà molte questioni tecniche, di rispetto dei dati individuali, di organizzazione delle nostre libertà”, ha detto Macron, e per questo “bisogna prepararlo fin da ora tecnicamente, politicamente, giuridicamente”. “Dobbiamo evitare – ha detto Macron dopo la discussione con i leader dei 27 – che ciascun Paese sviluppi un proprio sistema, lavorando a una certificazione medica comune”.

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