Romano di origine e olandese di adozione. Gian Paolo Simonetta è un fisioterapista italiano specializzato in riabilitazione sportiva, post-chirurgica e terapia mio-fasciale, che da diversi anni si è stabilito in Olanda, ad Amsterdam.
“Mi sono trasferito in Olanda per scelta personale più che professionale. Pur avendo uno studio ben avviato a Roma, che mi consentiva guadagni anche superiori a quelli attuali, non ero felice. Così, dopo un paio di viaggi ad Amsterdam, città con la quale ho avuto un colpo di fulmine, ho deciso di trasferirmi definitivamente e ricominciare tutto da zero”.
Come tante persone emigrate dall’Italia all’estero per motivi di lavoro, sta vivendo l’emergenza pandemia Coronavirus da italiano trapiantato in una realtà diversa da quella dove è nato, cresciuto e lavorato. “La situazione ad Amsterdam è abbastanza surreale, il problema nuovo Coronavirus è stato approcciato in modo completamente diverso rispetto all’Italia. Qui, come in Inghilterra, è stata scelta la via dell’immunità di gregge (parziale), il che ha creato una sorta di spaccatura nella popolazione: i filo governativi e chi si è autoproclamato in quarantena”.
L’Olanda ha annunciato a fine febbraio il primo caso di contagio da Covi-19 registrato a Tilburg, una città a sud del Paese. Ad oggi sono 2460 le persone risultate positive al virus e 76 le vittime.
“Secondo le indicazioni governative – aggiunge – se i sintomi da Covid19 solo lievi il consiglio è quello di restare a casa senza sottoporsi al tampone. Il test viene fatto solo se si è in condizioni gravissime. Da un paio di giorni il Governo ha attuato delle misure più rigide: le scuole hanno sospeso le attività didattiche il 15 Marzo anche a seguito anche delle numerosi proteste dei genitori e la maggior parte delle attività commerciali hanno chiuso. La mia impressione è che si sta procedendo a rilento e “copiando” le azioni adottate dall’Italia dopo averla criticata! Da italiano, mi sento di dire che sono orgoglioso di come il mio Paese sta gestendo l’emergenza Covid-19. Colgo anche l’occasione per abbracciare virtualmente tutti i dottori e gli infermieri che stanno lottando per salvare vite umane”.

Come è cambiato il suo lavoro?
È cambiato molto. Il Governo ha concesso a noi fisioterapisti di poter continuare a svolgere la professione adottando ovviamente tutte le misure di prevenzione per evitare il rischio contagio. Mi sono munito di tutti i dispositivi di sicurezza per poter continuare a garantire il servizio. Nonostante la paura ero pronto ad andare avanti, ma a seguito delle numerose cancellazioni da parte dei pazienti, con gli altri colleghi abbiamo deciso di stoppare il servizio.
Dal punto di vista familiare e sociale?
In famiglia non stiamo ancora vivendo una quarantena totale per via degli impegni lavorativi della mia compagnia. I rapporti sociali sono praticamente pari allo 0. L’aspetto positivo di tutta questa faccenda è avere più tempo da dedicare a mia figlia.
Come tutti gli expat, anche per lui il pensiero è per gli affetti in Italia che stanno vivendo il picco dell’epidemia. “Ci sentiamo quotidianamente per tenerci aggiornati sull’evoluzione di questa drammatica situazione e soprattutto ci rassicuriamo a vicenda perchè sono sicuro che tutto andrà bene”! conclude Gian Paolo Simonetta.
Gian Paolo Simonetta fa parte del Network Italian Healthcare World, la prima piattaforma dedicata ai medici e professionisti sanitari italiani residenti all’estero. Il suo profilo è consultabile nella nostra utilissima WebApp.