L’efficacia della chirurgia robotica mininvasiva in campo urologico

Il Robot Da Vinci è uno strumento all’avanguardia e di alta precisione che aiuta il chirurgo in sala operatoria.Quali sono i vantaggi dell'uso della chirurgia robotica mininvasiva in urologia? Ne parliamo con Daniele Minardi Consultant Urologist a Dubai

Comandato dall’uomo ma con una precisione superiore. Stiamo parlando del Robot Da Vinci – ideato dall’Intuitive Surgical nel 1999 in omaggio al grande Leonardo – uno strumento all’avanguardia e di alta precisione che aiuta il chirurgo in sala operatoria. Il dispositivo, che non agisce in autonomia ma guidato sempre dallo specialista, sta prendendo sempre più piede in tutto il mondo tant’e’ che in un decennio è stato utilizzato per interventi su oltre 2 milioni di pazienti. 

Anche in Italia il robot è molto utilizzato nel settore della chirurgia generale, vascolare, cardiochirurgica e toracica, ginecologica, ma soprattutto urologica (piu’del 67% di interventi).

Quali sono i vantaggi dell’uso della chirurgia robotica mininvasiva in urologia

Per il Journal of Italian Healthcare World il Prof. Daniele Minardi Consultant Urologist da qualche anno a Dubai.

Prof. Daniele Minardi

Prof. Minardi, che cos’è l’urologia e quali sono i campi di competenza?

L’Urologia si è sviluppata enormemente negli ultimi decenni e numerosi sono i campi di competenza: tratta le malattie dell’apparato urinario e genitale maschile sotto diversi aspetti; si interessa di Oncologia, delle Disfunzioni Minzionali e della Neurourologia, della Calcolosi, di Andrologia, e spazia anche in ambito di Urologia Ginecologica. Numerose sono le procedure terapeutiche di pertinenza: chirurgia a cielo aperto, laparoscopia, endourologia e ESWL, trapianti di rene, chirurgia mini-invasiva e robotica.

Cosa ha comportato l’arrivo della tecnologia nella chirurgia urologica?

“Ha portato profondi cambiamenti nella capacità di diagnosticare e trattare la maggior parte delle malattie. Per definizione, la chirurgia è invasiva e può essere associata a complicanze peri/post-operatorie e nel lungo termine. L’introduzione della chirurgia urologica endoscopica, laparoscopica e robotica ha rivoluzionato la gestione delle malattie urologiche rispetto agli anni precedenti. Queste tecniche sono generalmente associate a minor traumatismo per il paziente rispetto agli approcci tradizionali. Al chirurgo consentono una migliore visione grazie all’ingrandimento ottico permettendo pertanto movimenti più accurati e precisi”.

Quali sono le principali finalità ?

Per il chirurgo una maggiore capacita’ di trattare casi sempre piu’ complessi mentre per il paziente una piu’ rapida ripresa degli aspetti funzionali e una migliore qualita’ di vita post operatoria.

Quando sottoporsi ad un intervento chirurgico con tecnologia robotica?

La tecnica robotica della prostatectomia radicale rappresenta più del 70% degli interventi eseguiti per carcinoma prostatico. Numerosi studi hanno anche supportato la sicurezza e fattibilità della nefrectomia parziale robot-assistita in caso di tumore del rene. Vengono inoltre eseguiti mediante la tecnica robotica anche altri interventi urologici, come ad esempio la cistectomia o asportazione di vescica per un tumore, o la plastica del giunto pielo-ureterale in pazienti che presentano tale malformazione, e ancora altri interventi.

Il Robot da Vinci. Quali sono le caratteristiche principali di questo innovativo strumento e le differenze con le metodiche tradizionali?

La tecnologia robotica è stata adottata rapidamente nel corso degli ultimi anni ed attualmente viene impiegata di routine in chirurgia. La raffinatezza tecnologica messa a punto dalla casa produttrice (Intuitive Surgical) ha contribuito alla costante diffusione del sistema. Il Robot Da Vinci ha alcuni vantaggi tecnici rispetto alla laparoscopia tradizionale: in particolare, la visione tridimensionale, l’elevato grado di libertà degli strumenti chirurgici e i movimenti intuitivi resi possibili dalla strumentazione endowritst, permettono una migliore visione delle strutture anatomiche e una più precisa dissezione. Il Robot da Vinci consente al chirurgo che sta alla consolle di controllare e manovrare a distanza le braccia robotiche, avendo in tal modo la possibilità di eseguire procedure laparoscopiche in maniera più agevole.

Quali invece i vantaggi per il paziente?

Rispetto alla chirurgia tradzionale a cielo aperto una minore degenza ospedaliera, minore dolore post-operatorio, ridotta estensione della cicatrice chirurgica con minor rischio di infezione della ferita chirurgica. Inoltre, e’ stato osservato che la prostatectomia radicale robotica ha un minor rischio di complicanze intraoperatorie rispetto alla laparoscopica, e un minor tasso di margini positivi chirurgici; questo dato è molto importante, in quanto è legato ad un minor rischio di recidiva di malattia con la conseguenza di riduzione di trattamenti ulteriori. Questi dati devono essere tenuti in considerazione in economia sanitaria. Con la chirurgia robotica rispetto alla chirurgia a cielo aperto e laparoscopica c’e’ una minore incidenza di trasfusioni ematiche.

Di contro, ci sono degli svantaggi? Se sì quali?

Il robot non puo’ essere maneggiato dal chirurgo senza una preparazione che avviene tramite una specifica formazione. Inoltre, il sistema robotico Da Vinci ha elevati costi fissi, all’incirca 2,5 milioni di euro per ogni singola apparecchiatura, e di manutenzione. L’utilizzo del sistema robotico può anche richiedere tempi chirurgici più lunghi, almeno inizialmente; questo è dovuto alle procedure di preparazione e di docking del robot. Tuttavia, nel caso di interventi chirurgici che in precedenza venivano eseguiti a cielo aperto, i costi aggiunti verranno bilanciati da una riduzione delle giornate di degenza post-operatorie e da un guadagno di produttività del paziente, che può tornare presto alle attività lavorative.  

Quando si è avvicinato alla chirurgia robotica?

La mia esperienza di chirurgia robotica inizia nel 2012 al Guy’s Hospital del King’s College di Londra uno dei più grossi centri universitari di chirurgia robotica. Ho poi continuato in Italia.

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