In occasione della Giornata Mondiale del Sonno che si celebra oggi 15 marzo, da un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet Public Health è emerso che mangiare pasta a cena fa bene alla salute perchè facilita il sonno, non fa ingrassare.. anzi, fa dimagrire. Incredibile, ma vero! Lo studio dimostra che grazie alla presenza di Triptofano e Vitamine del gruppo B nella pasta, se consumata nelle ultime ore della giornata, può essere un valido aiuto per le persone stressate e per quelle che soffrono d’insonnia. Quindi, via libera ad una buona e gustosa spaghettata serale, e per dirla con le parole di Fellini “la vita è una combinazione di magia e pasta”, attenzione però a non esagerare con le quantità.
Un consumo regolare e moderato di pasta pare abbia effetti anche sulla longevità: chi segue un’alimentazione caratterizzata da un apporto medio di carboidrati potrebbe vivere fino a quattro anni più a lungo di chi li sostituisce con le proteine. E’ quanto hanno rilevato gli scienziati statunitensi del Brigham and Women Hospital di Boston e dell’Università del Minnesota di Minneapolis dopo aver monitorato il regime alimentare e le condizioni sanitarie di 15.428 cittadini americani di età compresa tra 45 e 64 anni, che avevano preso parte all’indagine “Atherosclerosis Risk in Communities Study” tra il 1987 e il 1989, per un periodo di 25 anni. Anche questo studio è stato pubblicato sulla nota rivista scientifica Lancet Public Health.
Insomma, la pasta, l’alimento simbolo della tradizione culinaria italiana ha avuto la sua rivincita al livello internazionale. In occasione della 20esima edizione del World Pasta Day questo cibo è stato descritto come “straordinario, salutare nutriente, accessibile e sostenibile, un pilastro della dieta mediterranea, riconosciuto come patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO”. Anche gli americani hamburger e patatine hanno riconosciuto le diverse proprietà benefiche della pasta, quella italiana. E’ stato lungimirante Alberto Sordi nella storica ed indimenticabile scena del film “un Americano a Roma”.