Orsetta ha un dentino che ciondola ed è in trepida attesa che cada perché è curiosa di vedere qual è il regalo del topolino. Ma quando la mamma Orsa la porta dal dentista, la piccola Orsetta è spaventata solo all’idea di salire sulla sedia del dottore dei dentini. Cosa sono tutti quegli strumenti e a cosa servono? A metterla a proprio agio ci pensa il dentista che è molto simpatico e in poco tempo, senza far sentire il dolore alla piccola paziente, fa il proprio lavoro.
E’ la storia raccontata nel libro “Oggi si va dal dentista” dei due autori americani Stan e Jan Berenstain, tra i più conosciuti per la creazioni di libri per bambini.
Quante volte capita di sentire i bambini dire
“no, dal dentista non ci vado!”…
Ma i denti sin da quando si è piccoli hanno bisogno di cure e necessitano di controlli periodici dal dentista pediatrico.
Qual è l’età giusta per la prima visita?
Qual è l’igiene orale che deve necessariamente essere seguita per la salute dei denti?
Quali sono le problematiche più diffuse nei bambini? E soprattutto qual è il giusto approccio con i piccoli pazienti?
A queste domande e altro, ha risposto la dottoressa Lidia Francesca Piazzini, specializzata in Pedodonzia: odontoiatria generale e ortodonzia preventiva per bambini a Dubai.

Dottoressa Piazzini, i denti dei bambini possono essere trattati da tutti i dentisti? Lei è specialista in Pedodonzia, che significa?
I bambini devono essere seguiti da un dentista pediatrico specializzato nell’approccio con i piccoli pazienti. La specializzazione in pedodonzia richiede una preparazione completa anche con esami di disciplina umanistica. Nello specifico, la pedodonzia comprende: l’odontoiatria generale, ovvero il trattamento odontoiatrico per bambini dalla nascita fino alla fine della crescita e l’ortodonzia preventiva che prevede tutte quelle procedure o accorgimenti che si possono mettere in atto per evitare che si manifesti una malocclusione. Inoltre, facilitare la crescita armonica dei denti correggendo anche le abitudini viziate quali ad esempio: il succhiamento del pollice, la deglutizione atipica (interposizione della lingua tra i denti durante la deglutizione), una scorretta respirazione, tutti elementi che possono generare disallineamenti dei denti e malocclusioni. Questo percorso è spesso necessario per prevenire trattamenti più invasivi e più lunghi una volta completata la dentizione e la crescita craniofacciale e per evitare possibilmente l’estrazione di denti permanenti sani.
Secondo lei perché i bambini hanno paura di andare dal dentista?
La paura dei bambini nasce quasi sempre da qualcosa che non conoscono. Quella riferita al bambino che va per la prima volta dal dentista pediatrico molto spesso è collegata alle ansie dei genitori o gli altri adulti che le trasmettono inconsapevolmente ai bambini perchè a loro volta hanno timore del dentista per traumi subiti in passato. Alla base della mia professione c’è soprattutto il giusto approccio nei confronti dei piccoli proprio per evitare che vivano la visita dal dentista come un trauma. Naturalmente il dentista pediatrico deve adattarsi al singolo caso facendo ricorso alla sua professionalità ed esperienza.
Qual è il suo segreto nell’approccio con i bambini per tranquillizzarli e conquistare la loro fiducia?
Studio il comportamento del bambini dalla sala d’aspetto. Sono 25 anni che svolgo la professione e sono perfettamente in grado di approcciare i bambini a seconda dei loro comportamenti e delle loro paure. Pochissimi piccoli pazienti ho mandato in sala operatoria per sottoporli a cure odontoiatriche in anestesia generale. Parto dall’inquadrare il comportamento di ogni singolo bambino dopodiché propongo una comunicazione basata essenzialmente sul gioco. Dal primo incontro con bambino, a seconda dell’età, dal tipo di visita, se di controllo o in presenza di una sintomatologia, seguo un percorso preciso. Un altro aspetto da non sottovalutare è il condizionamento ambientale. Nella mia stanza c’è un televisore con la proiezione di cartoni animati che rappresenta un valido strumento in grado di rilassare e mettere a proprio agio il bambino.
Quanto sono importanti le emozioni dei piccoli nel suo lavoro?
Sono la base del mio lavoro, la chiave del successo nella cura dei bambini.

Quando effettuare la prima visita dal dentista pediatrico? C’è un momento gusto?
Il mio consiglio è quello di non aspettare che vi sia un motivo serio per portare il bambino la prima volta dal dentista pediatrico perchè questo potrebbe rafforzare un pensiero negativo. Per far sì che sia un’esperienza positiva, è importante che il bambino arrivi quando non presenta alcun dolore, in modo da avere la serenità di ambientarsi in un nuovo contesto. Se le visite di controllo diventano una routine, a partire dai 2/3 anni di vita, il bambino avrà fiducia e sempre meno paura. In questo modo si agisce sulla prevenzione evitando problemi più seri che richiedono interventi fastidiosi e dolorosi. Per l’American Academy of Pediatric Dentistry la prima visita dovrebbe svolgersi appena spunta il primo dentino. Durante la prima visita si realizza un esame completo, si danno consigli alimentari e d’igiene per mantenere una buona salute dentale e sulle migliori misure di prevenzione. Si raccomanda ai genitori di prestare attenzione all’igiene dei denti dei propri figli a partire dalla comparsa del primo dentino. L’uso della garza umida per pulire la bocca e i dentini va bene fino ai 12 mesi per non ledere le delicate mucose del bimbo, dopo si può iniziare ad utilizzare un piccolo spazzolino a setole morbide Il tutto senza dentifricio. Dai 3 anni il bambino può iniziare a lavarsi i denti da solo con spazzolino e dentifricio al fluoro (poca quantità) specifici per la sua età e sotto la supervisione di un adulto.
Qual è il suo metodo?
Dalla prima visita inizia un percorso fatto di incontri scadenzati ogni 6 mesi. E’ importante instaurare un rapporto di fiducia con il piccolo paziente sin dall’inizio attraverso delle tecniche dedicate, una tra tutte la tell-show-do (TSD) che consente proprio di aiutare i bambini a ricevere le cure dentistiche. Come dice il nome consiste in tre fasi: TELL: spiegare al bambino cosa ci si appresta a fare; SHOW: mostrare gli strumenti e come verrà eseguito il lavoro che andremo ad effettuare, simulando l’intervento su una dentiera giocattolo o sulle dita di una mano e DO: iniziare il lavoro nella bocca del piccolo paziente. Con l’uso delle loro mani permetto ai piccoli pazienti di perdere confidenza con la bocca e fargli capire che tutto quello che andrò a fare non sarà invadente e doloroso. Inizio con il fagli contare le dita delle mani e poi i dentini. Successivamente prendo uno spazzolino e insieme prima puliamo le unghie delle loro manine per poi fare la stessa operazione con i denti. Insomma, tutte azioni che tranquillizzano il bambino e utili per instaurare un rapporto di fiducia che durerà nel tempo.
Nota dolente: l’anestesia. In questo caso?
Anestesia? Non faccio l’anestesia, io ho la pistola a raggi cosmici! Un piccolo trucco che ho ideato proprio per non traumatizzare il bambino. Loro non vedono cosa ho in mano, li invito a chiudere gli occhi e gli spiego che avvertiranno un piccolo fastidio simile al pizzico di una zanzara e che sentiranno un gusto amaro in bocca, nulla di più.
Attenzione agli zuccheri! Quali sono le problematiche più diffuse nei bambini?
La carie dentale causata appunto da un’ eccessiva assunzione di zuccheri e la cattiva abitudine di non lavare i denti soprattutto prima di andare a dormire. E importante lavare i denti prima di andare al letto perchè di notte diminuisce la salivazione, il Ph della bocca diventa più acido, gli zuccheri fermentano e i batteri diventano più aggressivi.
Biberon e ciuccio, quanto influiscono nella formazione e nella crescita dei denti?
Dipende dall’(ab)uso. Il biberon, con latte e zuccheri, se usato in maniera eccessiva durante la notte può portare alla formazione della carie dentale. L’abitudine di dormire con il ciuccio per parecchi anni può favorire la comparsa di malformazioni della bocca e delle arcate dentali e mantenere la deglutizione atipica che invece dovrebbe scomparire con lo spuntare dei denti. In ogni caso l’uso del ciuccio andrebbe eliminato nel secondo anno di vita.

Prevenzione
Quali sono i suoi consigli per proteggere la bocca dei bambini?
Innanzitutto, educare genitori ad una corretta igiene dentale del bambino: lavare i denti due volte al giorno al mattino e alla sera prima di andare a dormire; evitare che il bambino si addormenti con biberon contenente latte, succhi di frutta e bevande zuccherate; eliminare il prima possibile l’abitudine del ciuccio; primo incontro con il pediatra dentista intorno ai 2 anni e proseguire, in assenza di patologie, con incontri semestrali.
Il suo messaggio?
Prevenzione, affidarsi e fidarsi dello specialista e seguire i suoi consigli.